Il Laboratorio Creativo è fulcro del progetto Fabbrica del Carnevale.
E’ focalizzato sulla filiera produttiva e sui servizi collegati alla fruizione e comunicazione dell’esperienza del Carnevale. Il suo spazio d’azione include trasformazione di artefatti tradizionali (carri, scenografie, maschere), creazione di nuovi artefatti (gadget, app), elaborazione di nuove modalità espressive, di fruizione e di comunicazione.
All’interno ospita attività di contrasto al digital divide e di promozione della creatività e dell’innovazione, a beneficio di cittadini, imprese e istituzioni del territorio.
Lo spazio è organizzato per ospitare:
- attività informative, di divulgazione, dimostrative, di formazione;
- libreria e documentazione: raccolta di manuali tecnici, materiali didattici, etc.;
- ideazione e sperimentazione: brainstorming, lavoro di gruppo e individuale.
Le prime «produzioni» della Fabbrica del Carnevale saranno prototipi di carri allegorici robotizzati.
Su questa idea si fonda il bando per ‘la filiera dell’innovazione’, a favore di quelle imprese che intendano cimentarsi nella costruzione di un carro allegorico che sia il punto di incontro tra l’arte dei maestri carristi e la loro abilità nella lavorazione della carta pesta e le nuove soluzioni di meccatronica e di robotica.
Il Laboratorio Creativo sviluppa le proprie attività avvalendosi di tecnologie e materiali che vengono acquisiti nel tempo, in modo mirato ai progetti via via sviluppati, così da correlare strettamente le dotazioni tecnologiche alle necessità emergenti senza spreco di risorse.
Il Laboratorio produce per il Comune di Fano prodotti definiti e servizi di forte interesse pubblico. Sviluppa un rapporto privilegiato con le scuole dell’area e funziona come struttura ospitante di percorsi di alternanza scuola-lavoro nel rispetto delle linee guida MIUR. Nell’interazione con i cittadini e le imprese destinatari di attività di informazione e divulgazione, il Laboratorio promuove un clima, una mentalità e uno stile di lavoro aperti, collaborativi e di condivisione, sostenendo l’attivazione di gruppi di lavoro e la nascita di progetti comuni come occasioni di “fare città”.
